4 novembre 2018

Nel centenario della battaglia del Piave questa celebrazione assume un valore enorme, oggi più che mai. La patria è un valore. La patria sono confini da difendere; non solo materiali ma spirituali. Confini che identificano un popolo con tutti i suoi pregi e difetti, ma proprio per questo un’unità. Un popolo con tante differenze ma che sta all’interno di quei confini fatti di storia, arte, bellezze da difendere, dialetti, di Nord e Sud, tradizioni, guerre, sacrifici, conquiste, sconfitte, terremoti, alluvioni, eroi, criminali, cristianesimo, speranze, sogni, lacrime, sangue. La patria è ognuno di noi. La patria sono i piccoli comuni, la scuola, i carabinieri, l’esercito, le forze di polizia tutte, i vigili del fuoco, i volontari della protezione civile, i volontari tutti, le associazioni, i nostri parroci, chi presidia i territori. Questa è la patria. La patria è chiunque ne difende la storia e la tradizione, i valori. La patria è la nostra Bandiera. La patria sono i nomi dei nostri caduti che oggi celebriamo. La patria saranno i nostri figli e ciò che tramanderemo loro.

La patria è un valore lontano dallo Stato. Forse è proprio lo Stato che oggi sminuisce il valore supremo della patria. Lo stato che soffoca con la burocrazia, che taglia le scuole, toglie fondi ai territori, svilisce il lavoro delle forze dell’ordine, non trasmette la sicurezza che deve ai suoi cittadini, non sa dare una casa ai terremotati e dignità agli alluvionati, lo Stato che si riempie di tante parole ma quotidianamente non dà onore e rispetto a chi la Patria l’ha costruita.

Forte è la distinzione oggi tra Stato e Patria. E la vediamo dalle piazze vuote durante queste celebrazioni, dal disinteresse durante le elezioni dove sempre meno elettori vanno a compiere il loro dovere. Dove confondiamo l’amore per l’Italia con il nazionalismo. Lo vediamo ogni volta che tendiamo a chiuderci e stimolare scontri anziché confronti. Dove si fa prevalere la paura al coraggio, dove la ricetta per superare la paura stessa, tutto è, meno che la speranza. Dove nei momenti difficili ci dovremmo appellare ai valori tramandati dalla storia. Di cui sono intrise le nostre comunità.

Il 4 Novembre dovrebbe tornare ad essere riconosciuto come il giorno più importante per la nostra Nazione. Il giorno che deve unire. Il giorno che ci deve richiamare ai sacri valori che hanno fondato e tenuto unita la nostra Italia. Terra meravigliosa, piena di diversità. Terra di cultura e spiritualità, di personaggi che hanno fatto la storia nel mondo; terra di amore, di eroi silenziosi e di storia universale che emoziona, invidiata da tutto il mondo.

Per questa terra hanno difeso i confini i nostri eroi. Per questa terra hanno difeso i valori con la propria vita. Per questa terra dobbiamo continuare a rappresentare la patria e a pretendere di essere protagonisti per avere uno Stato all’altezza di essa.

Stefano Petrocchi